Temporary Manager – Gestione, riorganizzazione, apertura e spinta sui mercati e sviluppo del business. Professionalità e Competenze che facilitano meccanismi e dinamiche aziendali complessi per concentrare le energie su nuovi obiettivi in costante movimento. Con Direzione, Chiarezza e Visione di lungo termine.
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Chi sono
Alessandro Fanchin, Temporary Manager con esperienza in riorganizzazione, internazionalizzazione, riposizionamento su mercati e strategia, ed in generale turnaround, con funzioni di direttore di divisione, direttore generale e amministratore delegato. Laurea in Ingegneria, esperienza diretta in area tecnica e ricerca, produttiva, commerciale e post-vendita; pluriennale attività in primaria società di consulenza direzionale. Competenza diretta in aziende ad elevata complessità di prodotti e servizi. Esperienza nella gestione dei cambiamenti organizzativi. Conoscenza dei mercati internazionali per vari settori merceologici. Stile di leadership: visionario, comunicativo, partecipativo, volto alla crescita dell’azienda e delle persone.
Direzione aziendale
Direzione. Un termine che ben simboleggia quello di cui una azienda ha bisogno: un punto di incontro comune verso cui rivolgere lo sguardo, un percorso da seguire per mantenere l’allineamento con colleghi e per raggiungere gli obiettivi. Dirigere una azienda (o una Divisione Aziendale) (o una Divisione aziendale) è un ruolo complesso, che implica capacità strategiche, organizzative e di gestione dei rapporti interpersonali. Oltre ad una ferrea tensione verso i risultati a breve e lungo termine, secondo la Visione, la Missione e le linee guida fissate.
Un buon dirigente sa quando è il momento di delegare, quando è necessario esercitare il controllo, sa scegliere i collaboratori, motivarli, promuovere il lavoro in team e così come le responsabilità individuali.
A volte il miglior modo di aiutare l’azienda che vuole svilupparsi è quello di affiancare il management esistente, iniettando metodo, competenza e velocità nel prendere decisioni nel quotidiano e nella gestione dei progetti di cambiamento e sviluppo. Uno dei motivi è che non vengono modificati i progetti di carriera individuali, anzi si cerca di facilitarli al meglio.
Il Temporary Manager è un manager focalizzato a organizzare l’azienda, una parte dell’azienda, una filiale all’estero in un tempo assegnato, puntando a rendersi non più necessario nel tempo più breve possibile (mesi). Può farlo per le competenze accumulate nel tempo e l’esperienza nella gestione delle situazioni di cambiamento.
La riorganizzazione spesso si riesce a fare focalizzando e motivando al massimo risorse già presenti in azienda, minimizzando l’inserimento di nuove figure specialistiche o di cambiamento. Un incarico tipico ditemporary manager può durare 6-12-18 mesi.
Ho partecipato a vari consigli di amministrazione durante la mia carriera, con incarichi di consigliere e contemporaneamente amministratore delegato, direttore generale, datore di lavoro, direttore di divisione. La mia esperienza operativa (tecnica, commerciale, informatica, gestionale, internazionale), mi permette di portare competenza ed esperienza di altre realtà nazionali e internazionali, come pure supporto ad attività di riorganizzazione aziendale, rilancio, fusioni strategiche, scelta di nuovi manager.
La concorrenza proveniente da tutto il mondo, le nuove tecnologie e mutamenti repentini dello scenario competitivo determinano quindi spesso la necessità di riorganizzare la propria azienda e di gestire cambiamenti complessi in modo efficace. Risulta cruciale aiutare le persone a comprendere le nuove logiche e le ridefinizioni di ruoli e processi, nell’ambito della gestione di tipologie di progetti mai affrontati.
L’abbassamento generale dei margini sulla produzione (dovuto alla concorrenza allargata)induce inoltre a riflettere sulla necessità di riposizionare le offerte in termini di ampliamento ma non solo: il Servizio risulta oggi per molte aziende del settore industriale il fattore differenziante e di successo rispetto ai concorrenti, rendendo i servizi di Post-Vendita (After-Sales) protagonisti per quelle che vogliono essere leader di mercato.
Sia come consulente che come temporary manager mi muovo con agilità in un quadro di gestione di complessità organizzative e di ridefinizione di obiettivi aziendali, grazie a un approccio sistemico che unisce visione globale a capacità di dettaglio e analisi. E naturalmente a una esperienza pregressa di più di 30 anni nel settore delle riorganizzazioni e sviluppi aziendali. Questo determina una visione chiara: una sintesi della complessità evidenziando ciò che è importante e prioritario.
Come lanciare un prodotto o servizio su un nuovo mercato? L’internazionalizzazione, parola d’ordine del giorno d’oggi, è in realtà un processo delicato, che parte dalla definizione accurata di un piano strategico e dalla eventuale protezione della proprietà intellettuale di prodotti e servizi.
Esportare. La parola d’ordine di aziende che vedono il mercato all’interno dei propri confini saturarsi sempre di più e i propri utili scendere drasticamente. Andare all’estero diventa oggi spesso un passo necessario per rimanere in sella, o per crescere.
Purtroppo, spesso è più difficile di quanto sembri e servono contatti importanti per iniziare con il piede giusto e inserirsi con volumi di vendita in grado di giustificare sforzi logistici e strutturali.
A volte il lancio di un prodotto su un mercato estero deve essere preceduto da una estensione di un brevetto o di un marchio, o come minimo da una verifica dell’applicabilità di brevetti o marchi ottenuti precedentemente. A quante aziende è capitato di introdurre idee su nuovi mercati per poi assistere alla loro replica da parte di aziende più strutturate sul territorio e con numerosi canali distributivi già aperti e collaudati? Oppure di scoprire che in quella nazione il proprio prodotto non è brevettato? Proteggere i propri sforzi (nuovi prodotti nascono da investimenti ingenti in termini di tempo, prototipazione e sviluppo) è un’azione importante e delicata.
Cosa chiedere all’ufficio brevetti? Che tipo di brevetto internazionale può essere utile? In quali Paesi conviene depositare immediatamente un brevetto appena ottenuto o richiesto?
L’azienda è un insieme di prodotti, servizi, processi e persone. Parlare di riorganizzazione aziendale significa riuscire a mantenere una visione di insieme sulla complessità organizzativa e a definire nello stesso tempo nuovi ruoli e dinamiche in modo dettagliato.
Una riorganizzazione parte inoltre da un piano strategico e operativo per poi arrivare a modificare la “vita aziendale” delle persone, inducendo spesso processi di resistenza e nuove problematiche, facilmente gestibili da Temporary Manager
Una struttura industriale in cui nuove tecnologie, acquisizioni, mutamenti del mercato, lanci di nuovi prodotti richiedono continue ridefinizioni funzionali esige professionisti in grado di gestire il cambiamento dei processi e delle competenze in modo efficace.
Nell’era in cui da ogni parte del mondo possono spuntare dei concorrenti il servizio diventa è la nuova chiave di volta dell’azienda.
La definizione di pacchetti offerta prodotto/servizio e la strutturazione di una divisione After-Sales in grado di fare la differenza rispetto ai concorrenti e di rispondere tempestivamente alle esigenze del cliente già acquisito, diventa quindi determinante per il successo dell’impresa.
Organizzare dipartimenti efficienti come Temporary Manager, disegnare piani strategici in grado di incrementare la il volume dei servizi After-Sales, definire strategie che aumentino i margini sulla vendita del servizio, preparare “pacchetti” After-Sales in grado di fidelizzare i clienti, stabilire accordi speciali con i fornitori insieme all’ufficio acquisti. Queste e altre attività sono sempre più importanti se si vuole mantenere la propria quota di mercato.
Change Management, una definizione forse a volte abusata e che spesso genera timori all’interno delle organizzazioni.
Partiamo da un dato di fatto: le persone non amano cambiare. O meglio, la maggior parte delle persone non ama cambiare. Da qui la considerazione più semplice da fare è che la gestione del cambiamento è uno degli aspetti più difficili delle riorganizzazioni aziendali.
Riorganizzazioni che devono essere guidate da professionisti in grado di esprimere una leadership di competenza ma anche carismatica, in grado di generare entusiasmi trainanti e l’accettazione di nuovi ruoli e di processi di apprendimento coinvolgenti.
Oggi più che mai le persone vanno stupite, sorprese, stimolate. Siamo nell’era dell’eccesso di offerta e della guerra dei prezzi ed è necessario proporre nuovi prodotti in grado di attrarre l’attenzione. Progetti di lancio di prodotti o servizi innovativi in abbinamento alle gamme esistenti devono essere gestiti adeguatamente, integrando le risorse azienda esistenti con le nuove dinamiche e Temporary Manager, valutando con attenzione l’allineamento delle varie divisioni e la fattibilità dei processi.
Bisogna anche evitare che i prodotti o servizi innovativi vadano ad essere uccisi dalla concorrenza delle gamme già esistenti, o che non siano compresi e promossi dalle strutture di vendita. Solo a titolo di esempio, ricordiamo che fu un tecnico Kodak ad inventare le fotografie digitali, la Kodak non capì l’innovazione e non la fece propria, ed ora sappiamo che fine hanno fatto le fabbriche di pellicole fotografiche.
Spesso esiste la necessità di disegnare e costruire nuove filiali, nuove aziende, nuovi stabilimenti. Mettendo assieme in una nuova organizzazione persone dell’azienda preesistente e nuove assunzioni. I motivi sono i più vari: nuovi prodotti, nuovi mercati, la volontà di rinnovamento senza che i nuovi prodotti o servizi siano annegati tra i vecchi, incremento della capacità produttiva, eccetera.
A volte è necessario anche progettare da zero il nuovo stabilimento, facendo tesoro delle esperienze precedenti, ma evitando di copiare in modo banale dal passato.
A volte è anche necessario depositare e gestire il riconoscimento all’estero di brevetti e marchi, in dipendenza dai piani di sviluppo nei vari mercati.
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